Al valore architettonico - compositivo del parco si aggiunge il valore botanico, dovuto alla presenza di specie non comuni o addirittura rare, in Liguria: il cipresso calvo, l’erythrina cristagalli, il cefalotasso, la criptomeria nella varietà elegans, la tuia gigante. Diversi esemplari inoltre, data la loro annosità, hanno raggiunto dimensioni imponenti. Fra questi i pini, i platani, le magnolie, le canfore, la sofora, le palme, le sughere, i cipressi ed il grande cedro del Libano, vero e proprio monumento verde, che fa bella mostra di sé sulla pelouse erbosa nella parte bassa del parco.
Durante il 1558 il marchese Tobia Pallavicino acquistò il vasto possedimento, dove fece edificare una villa intorno ad una torre preesistente. La villa aveva funzione di dimora estiva urbana e centro di produzione agricola. Successivamente venne edificata la villa padronale. Nel 1880 la Marchesa Luisa Sauli Pallavicino decise di rinnovare la villa e creare un ampio ed elegante parco commissionandolo all’architetto Luigi Rovelli, che aveva già progettato la villa e il parco per il conte Eugenio Figoli des Geneys. Nel 1931 la marchesa Matilde Negrotto Cambiaso volle arricchire il parco con la realizzazione di una nuova serra, progettata, traendo ispirazione da esempi ottocenteschi francesi ed inglesi di serre in ferro e vetro, dall’architetto Lamberto Cusani. Nel 1980 divenne sede del Comune di Arenzano e nel 2006 la villa è stata interessata da un restauro conservativo con interventi di ripristino e di consolidamento statico delle strutture portanti e degli intonaci di facciata.
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