“Parlare di poesia oggi ha ancora un senso, anzi lo ha più che mai. In un mondo assordato dai rumori e sfibrato dalla complessità dei problemi, in cui predominano le immagini e la tecnologia, la poesia rappresenta un bene irrinunciabile, un antidoto efficace al degrado del linguaggio, un modo per fare rimanere viva la parola e difenderla dalla banalizzazione imperante.”
Con questa convinzione torniamo, dopo anni, ad organizzare il premio annuale di poesia “Città di Arenzano” fondato dall’Associazione Unitre di Arenzano e Cogoleto con lo scopo di far conoscere gli autori più significativi del panorama contemporaneo e, soprattutto, di educare alla poesia.
Il premio è intitolato a Lucia Morpurgo Rodocanachi, che intorno agli anni Trenta accoglieva nella sua “casa rosa” di Arenzano con il marito, il pittore Paolo Stamaty Rodocanachi, poeti come Eugenio Montale, Adriano Grande, Angelo Barile e Camillo Sbarbaro.
Il Premio di Poesia si divide in tre sezioni
I SEZIONE “Città di Arenzano” dedicato a Lucia Morpurgo Rodocanachi
Una giuria tecnica, composta dal poeta Umberto Piersanti e dai critici letterari Roberto Galaverni e Stefano Verdino, seleziona le opere di tre autori tra coloro che hanno pubblicato una raccolta di poesie nel biennio precedente l’edizione. Sono però i 31 membri della giuria popolare, persone di diversa età e professione, a proclamare il supervincitore nel corso di una cerimonia conclusiva, dopo la pubblica lettura dei versi da parte degli autori finalisti.
Dedicato ai più giovani, che abitano nella città metropolitana di Genova, il premio permette di concorrere gratuitamente con una o più poesie sul tema della Giornata Europea del Patrimonio 2024 “Strade, reti e connessioni”. Le poesie saranno lette e valutate da una giuria di esperti e, una selezione sarà recitata durante la Giornata Europea del Patrimonio, il 21 settembre 2024 ad Arenzano.
III SEZIONE "Luci a mare"
La sezione del premio di poesia dedicata alle scuole di Arenzano, nata con l'obiettivo di intercettare quella naturale tendenza dei bambini e dei ragazzi a giocare con le parole, con i suoni, ad esplorare la lingua e a quell'urgenza di esprimersi propria dei poeti.