17 Novembre 2021

La Torre dei Saraceni e le altre torri di Arenzano

È uno dei simboli più antichi di Arenzano, la Torre dei “Saraceni", che fu eretta su Costa Boera in una posizione che abbraccia il mare aperto, consentendo di avvistare tempestivamente l'arrivo di navi nemiche e preparare il borgo a difendersi.

Nel suo nome però, si cela un errore storico. Infatti, la Torre venne edificata tra il XVI e il XVII secolo come parte integrante della difesa della Repubblica di Genova, per avvistare gli assalti dei corsari barbareschi, e non dei Saraceni, come invece suggerirebbe il nome, che vissero nell’Alto Medioevo.

La storia della Torre dei Saraceni ha inizio con un assalto piratesco. Siamo nel giugno del 1559 e il Capitano Amoret Rais compì uno dei più gravi saccheggi del borgo di Arenzano. A quell’epoca il paese era già un borgo importante per il commercio e soprattutto per la presenza dei Cantieri Navali. Così, Arenzano chiese ed ottenne, dal senato genovese, fondi per creare delle opere a difesa del litorale, delle abitazioni e degli stessi cantieri.

Come comunicavano tra loro le torri? Dovevano essere sempre presidiate, notte e giorno a turno, e sappiamo che si comunicava con le altre torri attraverso il riflesso di specchi, fuochi o fumo con cui si inviavano segnali in un codice molto preciso.

Sicuramente non ebbe vita facile la Torre dei Saraceni; la torre che si può ammirare oggi, infatti, è la fedele ricostruzione dell'originale e data all’inizio dell'800. Ancora oggi ad Arenzano sopravvive un’altra piccola torre di avvistamento cinque-seicentesca, mentre l’altra postazione di guardia situata nell’attuale comprensorio della Pineta fu demolita nel 1968 per fare spazio alle nuove ville di design.

Per poter ammirare la Torre dei Saraceni occorre salire pochi metri sopra il Santuario di Gesù Bambino e dopo una rampa di scale a sinistra, la si può vedere, unicamente dall’esterno, in tutto il suo antico e austero fascino.

La Torre è anche il punto di partenza per un suggestivo itinerario alla portata di tutti che, in meno di due ore, conduce all’area panoramica del Curlo: il Sentiero degli Inglesi, che attraversa il bosco offrendo vedute mozzafiato.

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